La cosmologia artistica di Gilberto Zorio in mostra a Napoli

Gilberto Zorio, Le memorie scavalcano il presente e attivano il futuro..., Lia Rumma, Napoli, 2023. Photo © Danilo Donzelli Photography

Articolo di Elizabeth Germana Arthur - 23 Novembre 2023 - Artribune.com

Stelle, energia e metamorfosi. Il grande artista dell’Arte Povera si svela a Napoli in una mostra alla Galleria Lia Rumma con opere storiche e inedite

Tra i protagonisti del gruppo dell’Arte PoveraGilberto Zorio (Andorno Micca, 1944), dalla metà degli anni Sessanta, ha incentrato la sua ricerca artistica sui concetti di mutevolezza e transitorietà. Il tempo è l’elemento protagonista delle sue opere: è la vitalità, e quindi la costante trasformazione, che pulsa sotto la materia, innescando un ciclo di azioni che rendono percepibile lo stato d’essere delle cose in un continuum diversificato tra passato, presente e futuro.
L’artista, mettendo in evidenza gli stati di trasformazione degli elementi del suo vocabolario creativo, sembra provare tangibilmente l’assunto dello scienziato illuminista Antoine-Laurent Lavoisier e al contempo, quindi, rivoluzionare la forma artistica della scultura scardinandola dall’idea canonica di immobilità.

Gilberto Zorio, Le memorie scavalcano il presente e attivano il futuro..., Lia Rumma, Napoli, 2023. Photo © Danilo Donzelli Photography

Gilberto Zorio tra materia ed energia

L’atteggiamento creativo di Zorio, e dei Poveristi in generale, è permeato dalla messa in scena delle forze vitali che muovono la natura e le dinamiche tecnologiche: da quando il critico Germano Celant affermò “…l’insignificante ha iniziato ad esistere”, si è sancito per il gruppo l’uso libero dei materiali, da quelli vegetali, minerali o organici fino a strumenti del quotidiano, come neon o motori. Gilberto Zorio sperimenta in particolar modo con le reazioni nate dall’accostamento di questi materiali con gli elementi chimici quali lo zolfo, il fosforo, l’alcol; le sue esoteriche miscele con gli strumenti industriali hanno concepito un’energia che rende le opere artistiche dei veri e propri processi. “Il filo conduttore è l’energia intesa in senso fisico e in senso mentale. I miei lavori pretendono di essere essi stessi energia perché sono sempre lavori viventi, o sono lavori in azione o lavori futuribili” ha affermato Zorio.

Gilberto Zorio, Le memorie scavalcano il presente e attivano il futuro..., Lia Rumma, Napoli, 2023. Photo © Danilo Donzelli Photography

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